The VVitch (A New-England Folktale) non inizia con una lenta introduzione ai personaggi: viene inquadrata prima la foresta - elemento fondamentale del film, un luogo che rinchiude i protagonisti nella propria vastità - poi il bambino che un secondo prima c'è e il secondo dopo no, infine la strega del titolo. Questi sono solo i primi sei minuti. Un inizio forte, veloce, che permette al resto del film di costruirsi senza accelerazioni forzate, inutili, intente a non annoiare lo spettatore; vengono quindi, adesso, introdotti i personaggi e la loro realtà, i legami tra di loro e come ognuno affronti la tragedia appena accaduta. Tutto ciò dà il tempo allo spettatore di riprendersi dallo shock iniziale e di entrare lentamente in questo scenario del diciassettesimo secolo, minuziosamente curato nella scenografia, nei costumi, negli oggetti di scena, completamente girato con luci naturali e in inglese antico, cosa che arricchisce questo film con interessanti riferimenti storici (alla fine del film una didascalia ci informa che questo è stato tratto da testimonianze e racconti dell'epoca).
La fattoria viene inizialmente accolta come un dono e ciò contribuirà ad aumentare la disillusione e la rabbia del capo famiglia |
Il caprone nero è l'elemento di mistero del film, Eggers pone più volte l'attenzione su di lui sia registicamente, sia a livello narrativo |
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